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Pavimento in legno esterno: posa e preliminari
Parquet e pavimentazioni esterne in legno: consigli tecnici sulla posa
Tra i vari sistemi di posa utilizzati per il pavimento in legno per esterno,
i più comuni sono:
· Sistema ad appoggio con piastrelle o pannelli premontati
· Sistema con viti a vista fissate su morali
· Sistema con clips a scomparsa fissate su morale
· Sistema con viti o clips fissate su morale ancorato su
distanziatori/funghetti regolabili in altezza
Quest’ultimo sistema consente un maggior drenaggio delle acque pluviali e una maggiore aerazione del pacchetto oltre ad una estetica molto apprezzabile che nasconde le normali pendenze delle pavimentazioni esterne.
Fasi preliminari alla posa del pavimento in legno per esterno
Per la corretta posa in opera di un parquet in legno per esterno, occorre fare particolare attenzione agli aspetti sotto elencati.
Drenaggio e/o pendenza del sottofondo
Il sottofondo su cui deve essere fissato /adagiato il parquet per esterno deve essere progettato e realizzato in modo da garantire un rapido deflusso e/o drenaggio delle acque meteoriche.
Preparazione del legno prima della posa in opera
Prima di procedere alla posa in opera è possibile lavare i listoni con acqua, al fine di evitare la fuoriuscita di tannini e/o estrattivi che potrebbero macchiare le doghe e/o altre pavimentazioni adiacenti. Tale procedura non è necessaria nel caso si volesse trattare il legno con idonei impregnanti e/o coloranti per esterno. In questo ultimo caso è consigliabile trattare le doghe su tutti i lati comprendendo anche le teste e/o eventuali fresature.
Stoccaggio
Come si può ben immaginare, il legno utilizzato per l’esterno è costantemente sottoposto a forti escursioni termiche ed igrometriche che alterano la stabilità dimensionale; tuttavia anch’esso è stagionato ad un grado fisso di umidità stabilito dal produttore (di solito molto superiore a quello del legno utilizzato per interni). Questa procedura consente alle doghe di mantenere una buona stabilità dimensionale almeno fino al momento della posa. Per questo motivo, si consiglia di stoccare i listoni in un luogo coperto e ben ventilato, evitando di sottoporlo a forti escursioni termiche che potrebbero alterare le dimensioni dei listoni rendendo difficile o impossibile una regolare posa in opera.
Sistema ad appoggio con piastrelle o pannelli premontati
Questa modalità di posa in opera consiste nel semplice accostamento di “piastrelle o pannelli in legno” preassemblati su un sottofondo esistente che può essere di vario genere.
Sistema con viti a vista fissate su morale
Questo tipo di posa in opera richiede attrezzature professionali e personale specializzato. Il materiale che costituisce i morali che creano l’orditura di sostegno del piano di calpestio, deve avere caratteristiche di densità e durabilità uguali o superiori a quelle del legno che costituisce lo stesso piano. A tal proposito si sconsiglia l’utilizzo di specie legnose come abete e/o pino, non tanto per la scarsa durabilità, quanto per la ridotta densità, che non permette un perfetto ancoraggio delle viti di fissaggio. I morali potranno essere adagiati o fissati sul supporto con mezzi meccanici o chimici adeguati. È fondamentale posizionare i morali parallelamente alle linee di massima pendenza del piano di appoggio, al fine di non ostacolare il normale deflusso dell’acqua piovana.
L’interasse tra i morali è determinato dal progettista in funzione dello spessore dei listoni di calpestio e del carico a cui l’intero pacchetto sarà sottoposto. I listoni devono essere fissati con 2 viti idonee, in corrispondenza di ogni punto di contatto con i morali.
È importante ricordare che trattandosi di specie legnose con alta densità, è sempre consigliato preforare l’alloggio delle viti mantenendo le giuste distanze dalle teste e dai bordi dei listoni.
I listoni/doghe che costituiscono il piano calpestabile devono essere muniti di incastro sulle teste e comunque è preferibile che il giunto di testa cada sul morale in modo da poter essere fissato.
Particolare attenzione va prestata al giunto di dilatazione che, a seconda delle caratteristiche dimensionali della doga e della specie legnosa utilizzata, deve mantenersi tra i 3-8 mm.
Sistema con clips a scomparsa fissate su morale
Le doghe utilizzate per questo genere di fissaggio devono avere delle apposite scanalature (alloggiamenti) atte a ricevere le clips. Pur rendendo le operazioni di posa in opera più rapide, questo sistema di fissaggio non è da consigliare quando si usano listoni di grande formato e/o specie legnose più “nervose” in quanto le clips, lasciando libero movimento alle doghe, faciliterebbero falcature e svergolamenti antiestetici. Occorre in questo caso utilizzare specie legnose meno “nervose” e/o doghe con larghezza ridotte.
Sistema con viti o clips fissate su morale ancorato su distanziatori/funghetti regolabili in altezza
Questo sistema di posa è indubbiamente il più complesso, ma è l’unico che consente di migliorare sia il livello estetico, in quanto maschera le “pendenze” indispensabili per il deflusso delle acque, che l’aspetto termico, in quanto crea una camera di ventilazione che funge da isolante. I distanziatori (ne esistono di vario tipo) vengono adagiati o fissati con adesivi specifici direttamente sul piano di posa, mentre i morali vengono fissati al funghetto con sistemi anche diversi a seconda del distanziatore scelto.
In generale, questo sistema consente di posare con i due tipi di fissaggio (viti a vista o clips a scomparsa), tuttavia per dare maggiore rigidezza ed evitare (nelle stagioni più secche) fastidiosi scricchiolii ed eccessive fessurazioni delle doghe, si consiglia vivamente di utilizzare il tipo di fissaggio con viti a vista. Informazioni contenute nel libro “Il Parquet dal progetto alla posa” di FederlegnoArredo